“Una notte qualsiasi di un tempo qualsiasi, una persona fece un sogno speciale: sognò che riceveva una certa quantità di monete dalle mani dei suoi genitori. Non sappiamo nemmeno di quale metallo fossero fatte, se d’oro, d’argento, di bronzo o di umile ferro. Mentre sognava che i suoi genitori gli consegnavano le monete, avvertì spontaneamente una sensazione di calore al petto. Si sentì pervaso da una grande gioia. Era contento, si riempì di tenerezza e dormì placidamente per il resto della notte”.
È questo l’incipit di una novella di J. Garega che esprime, a livello simbolico, il senso dell’eredità tra genitori e figli. Questa trasmissione, non genetica e non materiale, si concretizza nei talenti che possediamo, nelle competenze che scegliamo di maturare e nelle esperienze che la vita ci propone affinchè possano esprimersi.
Con talento, ci riferiamo ad un’abilità innata nel saper fare qualcosa. Questa inclinazione è unica e diversa per ogni persona. È molto importante prenderci del tempo per scoprire o riscoprire i nostri talenti e dar loro attenzione. Questo ci consente di portare alla luce e riconoscerci delle abilità innate che definiscono chi siamo e cosa sappiamo fare. Lavorare sui nostri talenti, significa quindi, darci la possibilità di essere unici rispetto a delle caratteristiche e riconoscerci in esse. Questo passaggio ci da il senso della definizione di noi stessi rispetto agli altri.
Diverse sono, invece, le competenze. Con competenza ci riferiamo alla capacità di far fronte ad un compito o obiettivo, mettendo in moto le nostre risorse interne ed utilizzando quelle esterne, disponibili. Le competenze si scelgono e si maturano, non sono innate o spontanee, ma possono essere il frutto di un processo di apprendimento attraverso il quale decidiamo di crescere in quella specifica parte.
Le esperienze, si raffigurano come il ponte di collegamento tra il talento e la competenza. È tramite l’esperienza della realtà e di noi stessi nella realtà che entriamo in contatto con i nostri talenti, e maturiamo le competenze di cui abbiamo bisogno per mantenere un equilibrio psico-fisico e fare esperienza di un’ armonia tra sentire, pensare e fare.
Quando si parla di talento, pensiamo subito a talenti straordinari e noti di cui abbiamo sentito parlare o ai quali ci siamo appassionati. In realtà, ognuno di noi porta in sé il proprio talento personale, che a volte somiglia a quello dell’eroe del mondo dello sport che aneliamo, ma che tante altre volte risiede in quelle piccole qualità per cui veniamo riconosciuti e apprezzati e per cui ci riconosciamo. La chiave, risiede nell’andare alla ricerca del nostro talento, farne esperienza, appassionarci ad esso e maturare la competenza necessaria per esprimere noi stessi attraverso la sua voce.
Non è tanto essere famosi al mondo per ciò che si sa fare, quanto essere famosi a noi stessi.
La favola delle monete ci ricorda, proprio, quanto è importante fermarsi a riconoscersi, ma soprattutto fermarsi a ricordare da dove siamo venuti e a chi dobbiamo essere riconoscenti per ciò con cui siamo partiti per il viaggio della vita.
A wonderful serenity has taken possession of my entire soul, like these sweet mornings of spring which I enjoy with my whole heart. I am alone, and feel the charm of existence in this spot, which was created for the bliss of souls like mine. I am so happy.
my dear friend, so absorbed in the exquisite sense of mere tranquil existence, that I neglect my talents.
I feel that I never was a greater artist than now. When, while the lovely valley teems with vapour around me, and the meridian sun strikes the upper surface of the impenetrable foliage of my trees, and but a few stray gleams steal into the inner sanctuary.